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Due chiacchiere con Deborah Faggella, ortottista

Deborah Faggella
Deborah Faggella

Conosciamo meglio i professionisti che collaborano con l’Associazione Graphema. In questo articolo scambiamo due chiacchiere con Deborah Faggella, ortottista.

Dopo la laurea si specializza nella valutazione e rieducazione dei deficit visuo-percettivi e visuo-spaziali occupandosi in particolare di tutte le abilità visive fondamentali per un corretto apprendimento scolastico. Ancora, è anche specialista della valutazione e nel trattamento dei disturbi visuo-posturali: vale a dire, dell’interferenza visiva nell’ambito delle problematiche posturali come scoliosi, posizioni anomale del capo, malocclusione dentale, dolore ai piedi, senso di instabilità e vertigini.

Professionista poliedrica, collabora anche con neuropsichiatri infantili, neurologi, psicologi, logopedisti, psicomotricisti ed educatori per il trattamento di bambini con disturbo dell’apprendimento (DSA), con deficit dell’attenzione e iperattività (ADHD) e con scarsa coordinazione motoria globale (Disprassia).

Qual è la differenza tra l’oculista e l’ortottista?

L’oculista è il medico specializzato in oftalmologia abilitato alla diagnosi e al trattamento delle malattie dell’occhio  come ad esempio la cataratta; prescrive farmaci in caso di patologie ed segue interventi chirurgici sul bulbo oculare e i suoi annessi e interventi di chirurgia refrattiva finalizzati alla correzione ottica come ad esempio il laser per la miopia.  L’ortottista, invece,  conosciuto anche come assistente in oftalmologia, è il professionista sanitario specializzato nella valutazione e nella riabilitazione dei disturbi motori e sensoriali della visione. Un esempio classico può essere lo strabismo (occhio storto) oppure ancora l’ambliopia (occhio pirgro).

Siete inquadrati in un albo specifico?

In Italia, dal 2018, esiste l’Albo Nazionale Ortottisti – Assistenti di oftalmologia, una doppia denominazione per una sola figura professionale che integra le diverse competenze di questa attività. Esistono anche diverse associazioni di categoria tra cui l’Aiorao e la Smo. A partite dal 2015, ogni primo lunedì di giugno, si celebra il World Orthoptic Day, una ricorrenza finalizzata alla valorizzazione di una professione sanitaria poco nota, nonostante il ruolo indispensabile in particolar modo all’interno dell’equipe  oculisica e all’ equipe di riabilitazione multidisciplinare.

Quali sono i suoi ambiti di intervento?

Principalmente prevenire, valutare e riabilitare i disturbi che riducono o impediscono la visione binoculare come l’ambliopia (occhio pigro), la diplopia (visione doppia), lo strabismo (occhio storto), l’astenopia (sindrome da affaticamento visivo causato da un uso eccessivo di dispositivi digitali) e ipovisione (visione ridotta causata da patologie).  Può rieducare le disfunzioni visive legate all’apprendimento scolastico oppure deficit visuo-spaziali che si manifestano in ambito didattico come difficoltà nel rispettare il rigo nella scrittura, nell’incolonnamento dei numeri in matematica, nella riproduzione dei disegni e nell’organizzazione dello spazio sul foglio. Ancora, valuta e rieduca quelle alterazioni visive che possono alterare la postura,  indaga e allena le abilità visive degli sportivi al fine di incrementare le prestazioni atletiche, migliorando la coordinazione occhio/mano, occhio/piede, l’equilibrio e la stabilità. Infine,
collabora con l’oculista eseguendo esami strumentali fondamentali per la diagnosi di patologie oculari.

visita ortottica

Perché è importante effettuare una visita con un ortottista?

La visita ortottica è volta ad individuare le anomalie della visione binoculare ovvero valuta se i due occhi fissano lo stesso oggetto ed inviano le immagini correttamente al cervello che le elaborerà, traducendole in immagini più complesse. E’ fondamentale nei bambini come indagine preventiva dato che le alterazioni motorie e sensoriali del sistema visivo possono anche non presentare sintomi evidenti: un intervento terapeutico precoce, è fondamentale per un corretto sviluppo del sistema visivo e per un raggiungimento ottimale della tappe di sviluppo motorio. La visita ortottica è utile anche in pazienti adulti perché possono presentarsi disturbi che inducono visione doppia improvvisa, alterazioni del campo visivo, anomalie posturali come conseguenza di patologie sia generali che specifiche del sistema visivo o di attività lavorative/sportive particolarmente faticose per gli occhi.

La pademia ha sottoposto i nostri occhi ad un forte stress: lezioni a distanza, smartworking, sempre con gli occhi incollati allo schermo…

La prolungata attività a distanza ravvicinata porta un incremento maggiore della miopia: le attività svolte al chiuso, il tempo trascorso davanti al pc, l’uso eccessivo di tablet e smartphone, ha determinato un peggioramento da 1,4 a 3 volte maggiore nel 2020 rispetto ai 5 anni precedenti. Incrementati anche i sintomi di “astenopia visiva o affaticamento oculare” causati dalla continua contrazione dei muscoli oculari per poter vedere nitidamente da vicino. I maggiori fastidi riferiti sono mal di testa, visione offuscata, diplopia, prurito, fotofobia e occhio secco.

Quanto ancora bisogna fare per sensibilizzare in merito alla prevenzione dei disturbi della vista?

Ritengo sia importante incentivare screening visivi già a partite dai 3 anni, in collaborazione con le scuole e con i pediatri per individuare in maniera tempestiva le anomalie visive. Ma la prevenzione è fondamentale anche nei pazienti adulti e anziani: sono sempre più frequenti le patologie degenerative come la retinopatia diabetica, la maculopatia o il glaucoma. Sarebbe opportuno attivare delle postazioni per lo screening all’interno di centri ambulatoriali polivalenti o presso farmacie, così da poter fare una diagnosi tempestiva che permetta un rallentamento della patologia e limiti la disabilità visiva che ne consegue.

Quali sono i disturbi visivi più comuni nei bambini in età scolare?

Le principali disfunzioni visive che interessano i bambini sono i difetti visivi (miopia, ipermetropia e astigmatismo), lo strabismo, l’ambliopia e l’ipovisione di cui vi ho già accennato prima. Bisogna prestare attenzione alla presenza di questi segnali:

  • si avvicina molto all’oggetto di interesse;
  • si copre o socchiude un occhio quando legge o scrive;
  • muove la testa per seguire il testo;
  • perde il segno frequentemente quando sposta lo sguardo, per esempio nel copiare dalla lavagna al quaderno;
  • scrive in obliquo e/o non rispetta gli spazi;
  • inverte lettere e/o numeri simili (b e p – 6 e 9);
  • vede parole nel testo che si muovono e/o si sdoppiano;
  • accusa affaticamento visivo e mal di testa dopo aver svolto un’attività da vicino.

disturbi visivi bambino

E quelli in età adulta?

La visita ortottica nell’adulto invece, oltre a valutare il quadro motorio e sensoriale per la diagnosi di strabismi congeniti o acquisiti, è utile quando sono presenti sintomi come la diplopia (visione doppia), l’astenopia (affaticamento visivo), il torcicollo oculare causato da posizioni di compenso del capo, finalizzate a mantenere un corretto allineamento oculare in caso di visione doppia e/o strabismo, con conseguente compromissione della postura, alterazioni del campo visivo causate da patologie oculari come retinopatia diabetica, glaucoma, degenerazione maculare senile, distacco di retina e simili.  La visita ortottica nel paziente adulto è utile anche per definire percorsi riabilitativi in pazienti affetti da patologie neurologiche(lesioni cerebrali, ictus,ecc…) o che hanno subito un trauma cranico.

Una sintesi finale che racchiude l’importanza di questa professione.

L’ortottista è una sorta di professione ponte tra due aree disciplinari diverse, con una funzione chiave nella prevenzione, nella riabilitazione e nel trattamento delle patologie oculari dei pazienti di tutte le età.

Per info e contatti:

Pagina Facebook @deborahfaggellaortottista

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